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Esportiamo gli ulivi salentini in Bolivia


Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Fondi cercansi per esportare mille ulivi salentini in Bolivia. E’ l’originale iniziativa lanciata da Giovanni Pellegrino, da tempo impegnato, con pochissime risorse, ad aiutare i Paesi meno ricchi, prima con la onlus romana “Ricerca e Cooperazione”, ora da solo insieme agli amici di Zollino e dintorni. Pellegrino, un omonimo del presidente della Provincia, è molto conosciuto per le sue invenzioni, le sue iniziative culturali, la sua attività a favore degli ultimi, anche nei paesi del terzo mondo. Pochi anni fa è stato in Bolivia, a Cochabamba, per un progetto di sviluppo agricolo con la onlus «Ricerca e Cooperazione ». «Ero lì per organizzare la costruzione di 700 pompe manuali – ricorda Pellegrino – e io non riesco a fare a meno dell’olio di oliva. Il poco che c’era era carissimo, e per giunta vecchio e rancido». Perciò si mise a cercare qualche oliveto. «Sapevo che una volta dovevano esserci stati dei lussureggianti oliveti, ma non ce n’era più traccia. In Bolivia oggi sono sopravvissuti pochi ulivi, completamente abbandonati, usati come ornamento in alcune piazze e giardini. Tuttavia gli ulivi sono prosperi, pur alla quota di 3.600 metri, e nonostante la più totale incuria. Un centinaio li trovammo anche a Cochabamba, a 2.500 metri sul livello del mare, e a Vallegrande, 2.800 metri».
Ma, anche se qualche ulivo resiste, in Bolivia non conoscono l’olio d’oliva, né sanno come produrlo. Così Pellegrino decise di insegnare ai boliviani a fare l’olio, in un posto dove non sanno nemmeno cosa sia un frantoio. «Decisi di costruirne uno piccolo, da solo – racconta – e ho dovuto fare i conti con la scarsità di mezzi, di denaro e di competenze specializzate. Ho dovuto insegnare alla manodopera locale come si lavora in frantoio. Dopo mille fatiche, però, tutto è andato per il meglio. Sperimentai alcune forme costruttive semplici, economiche ed originali. Alla fine ottenemmo un olio di buona qualità e in una quantità inaspettata: dal 17 al 19% di olio estratto con la prima spremitura a freddo». Ora Pellegrino ha intenzione di raccogliere i fondi per acquistare mille ulivi salentini da inviare in quelle zone, la maggior parte destinati alla Bolivia, visto che in Argentina ce ne sono già abbastanza. Un dono del Salento a un’area povera, ma dalla quale, come italiani ed europei, abbiamo storicamente preso tanto.

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