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Grandi vini italiani all'asta


Fonte: WineNews

A far da padroni sono stati i vini francesi ma anche l’Italia ha spuntato buone quotazioni, alla faccia di ogni pensiero di crisi per il settore. E’ andata in scena così oggi a Firenze la consueta asta di vini, organizzata dalla casa d’aste Pandolfini.
Oltre 180 i lotti, per un valore finale di 292.000 euro, che hanno visto sfilare il top delle produzioni italiane e d’oltralpe. Le migliori aggiudicazioni le hanno spuntate un assortimento di 12 bottiglie “Grand Cru Domaine de la Romanee Conti” 1999 battuto a 22.000 euro, ed un lotto di 12 “Domaine de la Romanee Conti” 2005, vendute per 21.000 euro, acquistati da monsieur Christian Roger, a capo della società “Vino e Finanza”.
Tra gli italiani, la migliore aggiudicazione è stata un lotto di 16 bottiglie di Masseto della Tenuta dell’Ornellaia, con annate dal 2000 al 2003, venduto per 3.400 euro. E poi un’imperiale (sei litri) di Siepi del Castello di Fonterutoli 2004 a 1.100 euro, una selezione di Sassicaia Tenuta di San Guido, composta da 20 bottiglie (annate dal 1992 al 2003), battuta a 2.100 euro, insieme ad una doppia magnum di Barolo Monfortino Giacomo Conterno 1999 a 1.100 euro, 12 bottiglie di Solaia Antinori 1997 a 2.100 euro. Bene anche una doppia magnum di Cuvee Annamaria Clemente 1990 Ca’ del Bosco, quotata 1.200 euro.
Per la Francia in asta c’è da segnalare anche un assortimento di 12 “Domaine de la Romanee Conti” 2000 andato a 9.000 euro, un altro lotto di grand gru della famosissima cantina della Borgogna venduto per 12.000 euro, ed ancora un assortimento di lotto da 46 bottiglie di Chateau Mouton Rothschild, dal 1961 al 2004, a 9.000 euro, insieme a 6 bottiglie Chateau Petrus (con annate 1992, 1994, 1997) a 3.000 euro, una bottiglia di Chateau Cheval Blanc 1947 a 2.800 euro, una bottiglia di Chateau d’Yquem 1927 a 1.900 euro.
Battuti anche tanti champagne, tra cui una selezione di 17 bottiglie di Cristal, con annate dal 1990 al 2000, venduta a 2.900 euro.
E’ stato un responso importante quello venuto oggi dall’appuntamento fiorentina, dopo anche le recenti aste di Christie’s e Sotheby’s, per tutto il mondo del vino che deve, come tutti gli altri settori, fare i conti con la crisi economica e dei consumi a livello nazionale e internazionale. L’asta di Pandolfini era, quindi, considerata una cartina di tornasole che, nonostante una “manciata” di lotti inveduti, ha dato un ottimo risultato nei valori finali.

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